(mercoledì, 13 febbraio 2013)
Le forme narrative non smettono mai di trasformarsi e di trovare il mezzo più adatto per rivolgersi alla propria generazione. Nel 700 il mezzo principe per raggiungere un grande pubblico era il teatro, nell’800 assistiamo all’affermazione del romanzo, mentre nel 900 il cinema ha la parte del leone. A me piace pensare che nell’ultimo decennio il mezzo più importante per raccontare storie sia la serie televisiva, per la maturità del linguaggio e per l’ampiezza del respiro del racconto. Ancora non è arrivato il momento del videogioco, anche se lavori come Heavy Rain potrebbero fare pensare il contrario. Molto spesso però l’aspetto che viene privilegiato è quello del “gameplay”, delle dinamiche di gioco, a discapito (qualche volta) della storia raccontata.
Actual Sunlight è un esperimento molto particolare, perché in realtà è un gioco – non gioco, nel senso che anche se viene usata la forma del videogame, in realtà ci troviamo di fronte a una forma narrativa vera e propria, un racconto interattivo. Non è un videogioco perché non richiede una particolare abilità e il “giocatore” non ha possibilità di compiere delle scelte nella vita del personaggio che si muove sullo schermo. In questo caso, la frustrazione di non poter intervenire è però funzionale all’andamento della storia.
Actual sunlight parla di depressione, di angoscia contemporanea, di fallimento e di suicidio. L’autore dice di aver scelto il videogioco per raccontare questa storia perché è la rappresentazione ideale del modo di vedere il mondo da parte del protagonista. Chi assiste alla storia di Evan vede tutti i suoi errori, legge i suoi pensieri ricorrenti, affonda profondamente nella sua tristezza e rifiuta di imprimere un cambiamento vero e proprio, fino alla inevitabile conclusione. Questa impossibilità di intervenire crea un senso di frustrazione che non esito a definire come “terapeutico”.
In realtà l’unico intervento del giocatore/lettore si risolve nel muovere il personaggio di ambiente in ambiente, facendolo interagire con personaggi e oggetti. Questa interazione è peraltro predefinita e non ci sono “bivi” in questa vicenda. Come gioco dunque sarebbe un fallimento, ma, lo ripeto: questo non è un gioco. E’ un racconto di vita e di morte, di malessere contemporaneo e forse persino del crollo della società occidentale contemporanea.
Il gioco non gioco è scaricabile gratuitamente presso il sito di Actual Sunlight. E’ stato realizzato con RPGmaker, ma il creatore Will O’Neill spera di poter passare a una piattaforma più avanzata con design originale e un approccio meno testuale. In ogni caso questo racconto in modalità 8-bit rende l’atmosfera nostalgica e ancora più tragica.
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