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scrittura   /   6 errori di marketing da evitare a tutti i costi

(mercoledì, 27 marzo 2013)

Scriviamo per noi stessi e poi per gli altri. Questo vuol dire che prima o poi cerchiamo di creare un prodotto che può essere venduto. Ormai la facilità di uso di piattaforme elettronica di vendita e la scarsa difficoltà di creare prodotti elettronici quanto meno decenti, rende la scelta di autoprodursi economica e vantaggiosa. Naturalmente chi scrive deve pensare anche a come auto promuoversi. E poiché errare è umano, ecco una serie di errori da evitare assolutamente in sede di autopromozione. Le seguenti “strategie” di marketing non sono soltanto inutili, ma soprattutto controproducenti. Traduzioni: un marketing invasivo rischia di alienarvi il potenziale pubblico.

Questi consigli sono destinati a scrittori che intendono promuovere il loro libro (elettronico o in stampa tradizionale), ma direi che sono adatti a chiunque abbia la necessità di promuovere un prodotto. La verità è che il lavoro di marketing è lungo, richiede fatica, attenzione, capacità di ascolto e tempo. Ci vuole tempo per acquisire autorevolezza e fiducia e per come funziona internet oggi, questo vuol dire che bisogna fare molto del tutto gratuitamente.

Questi errori di marketing possono essere scambiate per “vie facili” ed è proprio questa visione sbagliata a rendere tali errori estremamente insidiosi. Il vero problema è che rischiate di allontanare il vostro pubblico e questo non lo volete, giusto? Una delle cose più importanti su internet in generale e sui social network in particolare è la rispettabilità. Queste prodezze NON vi rendono rispettabili. Garantito.

1. Evitate lo spam. Questa sembra una regola di buon senso, ma la costante ripetizione di questo errore indica che è una regola ancora lontana dall’essere riconosciuta. Non postate sul muro dei vostri amici su Facebook, non bombardate i vostri contatti su twitter. Ve lo assicuro: non serve a niente.

2. Non taggate i vostri contatti in fotografie. Ok, avete la copertina del vostro libro, del vostro cd o magari la locandina di uno spettacolo teatrale. E’ una foto e quindi taggare un oceano di persone su facebook sembra una buona idea. Giusto? Sbagliato. E’ veramente noioso trovare nelle proprie fotografie cose che non vi rappresentano (a meno che non abbiate collaborato attivamente a quel prodotto).

3. Non aggiungete i vostri amici a gruppi. Questo ancora una volta riguarda facebook. Il fatto che siano vostri “amici” non vuol dire che siano tenuti a sopportare ogni forma di angheria da parte vostra. Davvero, aggiungere persone a gruppi senza avere chiesto il permesso è arbitrario e arrogante. Come fare incavolare i vostri amici senza peraltro vendere una sola copia del vostro prodotto. Anzi, non create gruppi ma pagine. Chi si unisce a una pagina dimostra un comportamento “proattivo” e cioè ha un interesse concreto in quello che state facendo.

4. Non promuovete il vostro prodotto in pagine altrui. Entrare in pagine altrui (che magari non hanno niente in comune con quello che state promuovendo) e linkare pagine di vendita è davvero molto sgarbato. Fare “mi piace” a una pagina, promuovere il proprio prodotto e lasciare immediatamente la pagine corrisponde a entrare in casa di uno sconosciuto, fare i propri bisogni in salotto e andarsene senza salutare. E’ inqualificabile.

5. Non siate loffi. Questa è la più bella e mi è successa il giorno del mio compleanno. Una persona che non conosco personalmente mi ha scritto in privato “I miei più sinceri auguri di buon compleanno… volevo comunicarti che il mio libro è in vendita…”. Ora, sono convinto che chi mi ha scritto tutti questo è una bravissima persona , ma la sua tecnica di marketing non è corretta. Credo che sia umanamente lecito dubitare della sincerità della premessa, vista la conclusione. In altre parole: se il compleanno è il mio, perché devo fare un regalo a te?

6. Non create una piattaforma accessibile solo con password. Questa è davvero un’assurdità che mi è capitato di vedere negli ultimi giorni. Avete un interesse di nicchia. Volete andare contro un incrociatore che ha seguito, rispettabilità e serietà e quindi vi costruite la vostra piattaforma. Ma cavoli, ma davvero non rendete pubblici i vostri contenuti e chiedete di iscrivervi chiedendo peraltro l’indirizzo di posta elettronica? Ma perché dovrei darvi il mio indirizzo di posta elettronica? Prima fatemi vedere i vostri contenuti, mostratemi il loro valore e poi deciderò se iscrivermi o no. Fra l’altro questa politica è suicida perché questi contenuti non saranno mai trovati da google, non andranno mai in ranking e quindi – a tutti gli effetti – non esisteranno mai. Datevi una svegliata, siete un sito di nicchia, non la CIA.

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