(giovedì, 23 maggio 2013)
Ok, mi è capitato di recuperare Inside Man. Un thriller diretto da Spike Lee, Clive Owen, Denzel Washington, Jodie Foster! Le aspettative erano alle stelle, specie dopo il disastro di Miracolo a Sant’Anna. Mi sono sorpreso nel constatare come anche questo film precipiti nella pochezza e nell’inconcludenza.
Forse Inside Man è la dimostrazione palpabile di come una regia possa sorreggere una sceneggiatura mediocre ma di come non possa fare assolutamente nulla con una sceneggiatura sciatta e piena di buchi come questa. A tratti questo film mi ha fatto pensare a un brutto mish-mash tra “I soliti sospetti” e “Le Iene” (ma forse sono solo io, eh!). Le Iene per la vaga linea temporale che confonde il prima e il dopo (caratterizzato quest’ultimo da una fotografia vagamente bluastra); i soliti sospetti perché “chi sarà mai il colpevole”… peccato che lo sai fin dall’inizio.
Tra le cose più fastidiose:
Il personaggio di Jodie Foster: Dovrebbe essere potentissimo e inafferrabile. Alla fine è stranamente rinunciatario e arrendevole. Conclusione: non credibile.
Il moralismo anti razziale di Spike Lee: c’è sempre, ma sembra meno convinto del solito. Il Sikh viene molestato perché sembra arabo, il poliziotto riceve la morale perché se la prende con un ispanico che gli aveva puntato la pistola addosso… sembrano momenti infilati a forza perché ci devono stare. E fortuna che Spike Lee ha accusato Django di Tarantino di Blaxploitation… ma per favore.
Clive Owen: il rapinatore di banche moralista proprio no. Dice al detective che dovrebbe sposare la sua fidanzata e al bambino con i videogiochi violenti che parlerà a suo padre. Santo cielo, la moralità degli immorali c’è sempre stata (vedi Yakuza e affini), ma qui risulta particolarmente fastidiosa. Sembrano stratagemmi cheap-pissimi per farti stare simpatico Clive Owen. Il problema è che Clive Owen è già simpatico di suo: così il troppo stroppia.
La storia: Spike Lee, sul serio, lascia stare la storia, specie la Seconda guerra mondiale, stavolta la nemesi si abbatte su chi ha venduto ebrei per arricchirsi. Quando la fai tu non è exploitation, eh Spike Lee?
E come se non bastasse questo film è anche terribilmente noioso… va beh, non dite che non vi ho avvisati.
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