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scrittura   /   Come scrivere una scena d’amore convincente

(venerdì, 13 luglio 2012)

(La fotografia “Haunted Love” è di Stefano Corso).

Questo articolo si ricollega strettamente a un’altro piccolo testo di qualche tempo prima, e cioè Come scrivere una scena di sesso convincente. La differenza può sembrare così sfumata da essere impercettibile, mentre in realtà le cose potrebbero non stare esattamente così. Una scena di sesso può essere solo un crescendo fisico, sensoriale, un “adesso facciamo e ragioniamoci dopo”. Dietro a un’esperienza sessuale possono esserci moltissime motivazioni, non necessariamente legate a un sentimento d’amore: dietro al sesso ci può essere solitudine, desiderio di essere consolati, rabbia, vendetta, dipendenza, il voler colmare un vuoto, la necessità di soddisfare un richiamo della carne, una forma di distrazione (sic!), di abitudine o addirittura di dovere. Insomma, dietro a un atto sessuale non necessariamente c’è un’emozione positiva.

In questo articolo invece vorrei dare qualche piccolo suggerimento su come costruire una scena d’amore convincente. Con il termine “convincente” intendo un tipo di scrittura in cui il lettore possa identificarsi, privo di retorica, di cliché e in grado di fare capire il reale coinvolgimento emotivo dei personaggi. Questo piccolo elenco è volutamente parziale e mi piacerebbe ricevere ulteriori suggerimenti come commento a questo breve testo.

Costruzione

Una scena d’amore è il culmine di un’incontro fra due persone. Anche nel caso di un colpo di fulmine non nasce dal nulla, ma si sviluppa attraverso sguardi, contatti più o meno volontari, parole tronche, rivelazioni momentanee e attimi di imbarazzo. Descrivete questi momenti con cura, rispetto e affetto. La scena d’amore vera e propria sarà credibile in maniera proporzionale rispetto alla vostra “preparazione”. Il tempo per la preparazione di un hamburger è molto diverso dal tempo di preparazione di un brasato. Anche l’esito è differente.

Linguaggio semplice

Un dialogo è di fondamentale importanza in una fase di contatto. Ancora più importante è la semplicità di questo dialogo. Immaginate i vostri personaggi e le loro motivazioni in quell’istante in cui si stanno per esporre per la prima volta. Forse stanno per dichiararsi di lì a poco. Sono preda di un mix interiore sconvolgente, fatto di tempeste ormonali e di paure di ogni genere. L’amore non è una cosa semplice. Vuol dire accettare la possibilità di un cambiamento di vita totale. Vuol dire accettare la possibilità di essere rifiutati. Vuol dire sapere anche di poter soffrire. Come scrittori e come scrittrici avete una grande responsabilità nei confronti delle vostre “creature”: state mostrando i vostri personaggi nella loro massima vulnerabilità. Non dico che non sia possibile usare un linguaggio lirico o poetico, dico solo che è davvero molto rischioso in termini di plausibilità: il pericolo di far diventare le parole dei vostri personaggi finte, irreali o idealizzate oltre ogni ragionevolezza è troppo altro per non essere considerato con attenzione. Provate a usare parole quotidiane, troncatele, lasciate sospesi o sottintesi. Molte persone hanno dei problemi (e giustamente) a lasciarsi andare a uno sbrodolamento pseudo lirico al primo incontro. Questa forma di pudore può essere molto tenera e persino sexy.

Rendete goffo il primo bacio

Il primo bacio è un momento di fondamentale importanza. E’ un esplosione fisica ed emotiva e non in senso poetico, ma in senso letterale. Un’esperienza amorosa facilita il rilascio dell’ossitocina, nota anche come “ormone dell’allattamento”, la cui funzione nelle relazioni “di vero amore” (se mi passate il termine) è oggetto di studio nell’ambito di neurobiologia cerebrale solo da pochi anni. L’ossitocina dà una senso diffuso di benessere, inclusa la sensazione di “essere su una nuvoletta”, aumenta la capacità empatica e stimola in generale il sistema nervoso centrale. Ormai la tradizione cinematografica (fatte salve alcune notevoli eccezioni) ci ha abituato primi baci rapidi, decisi, quasi privi di esitazioni. Non dico che non debbano essere così, dico soltanto che il rischio di cadere nel cliché o nel prevedibile o nel già visto. Provate un’altra strada. Rendete il primo bacio estremamente goffo. Non vi sto suggerendo di fare diventare una scena d’amore una specie di pezzo da commedia con botte in testa, scivoloni o dentate micidiali. Vi sto semplicemente sconsigliando di renderlo troppo facile o peggio, scontato. Ritardate quel magico momento, cercando allo stesso tempo di mantenere la tensione. Non dilungatevi cioè nella descrizione di ogni movimento di dita, di ogni sbattito di ciglia. Un gesto scelto con attenzione, uno sguardo più intenso o più comunicativo possono dire a volte più di pagine di dialogo. Naturalmente tutto questo è anche legato alla vostra capacità di aver creato personaggi credibili, tridimensionali ed entro certi limiti, coerenti. Una scena d’amore può anche essere il culmine di una profonda trasformazione interiore da parte di uno o di entrambi i personaggi, ma deve essere giustificata.

Conclusione

Voglio lasciarvi solo con questi tre elementi per la costruzione narrativa di quel magico incontro. Direi che molto dipende proprio dal bilanciamento di questi tre aspetti. Come punto cardine direi soprattutto di considerare la vulnerabilità dei vostri personaggi. Anche (se non soprattutto) dei personaggi maschili. Francamente sono un po’ stufo di uomini veri che non devono chiedere mai. Cerchiamo tutti di creare personaggi maschili che non si vergognano di mostrare la loro debolezza, e che pur avendo paura di abbassare la guardia trovano il coraggio e la motivazione per farla. La mia ispirazione principale per la scrittura di questo articolo è la prima strofa della canzone “Tutto l’universo obbedisce all’amore”, che è un ottimo esempio di quella “dolce incertezza” che rende una scena d’amore davvero indimenticabile:

“Rara la vita in due fatta di lievi gesti,

e affetti di giornata, consistenti o no,

bisogna muoversi come ospiti pieni di premure,

con delicata attenzione per non disturbare.

Ed è in certi sguardi che si vede l’infinito”

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5 commenti

  • silvia
    il 13 luglio 2012 alle 16:47 ha scritto:

    sono d’accordo sul ritardare il momento, rende tutto più vero. secondo me, poi, è fondamentale quello che i due hanno passato insieme prima, ed eviterei l’errore del “vivo solo per te, tu sei me che io sono te”, perchè non è sempre realistico. è un attimo, e quell’attimo va descritto ma non eternizzato. i personaggi sono anche indipendenti, staccati e diversi tra loro, rendere l’individualità può essere fruttuoso per la descrizione dell’incontro amoroso.

  • mauro
    il 13 luglio 2012 alle 17:13 ha scritto:

    Hai perfettamente ragione Silvia, è importante che ci sia l’incontro di due individualità ben distinte, che questo incontro sia paritario (cioè non vi siano rapporti di potere) e che non ci siano pensieri ossessivi del tipo “vivo per te, vivi per me”. Le tue osservazioni sono molto utili.

  • Anna Maria Ventura
    il 9 maggio 2013 alle 15:11 ha scritto:

    Salve Mauro!
    è molto bello il tema
    ” Come srivere una scena d’amore convincente”
    Tempo fa ho scritto su questo argomento ma non mi sono soffermata semplicemente sul primo bacio o sul colpo di fulmine.
    Ho scritto qualcosa che ogni essere umano sulla faccia della terra ( e non ditemi che non è così perchè non ci credo) desidera avere e
    non solo per un’attimo ma per sempre, il vero amore! che nel tempo cambia si evolve e matura e cresce con noi.
    L’uomo che descrivo non è l’uomo che non deve chiedere mai, ma un uomo che vive grazie all’amore di lei e che ogni istante d’amore che lei gli dona per lui non è scontato ne mieloso sentimentalismo, non è elemosinato, ma conquistato, tenendo alta l’attenzione su di lei con osservazione capace di cogliere vibranti occasioni in una quotidianità che si è arrichita di entrambi.

    L’estasi di te
    Lente si muovono sul tuo capo le mie mani,
    le mie dita scivolano lungo i tuoi capelli,
    e il profumo della tua cura su di loro mi affascina.
    Soffici come ciocche di nuvola,
    li afferro, anticipazione di un desiderio che cresce dentro me e cedo inerme alla loro seduzione.
    Avido ed altruista ti dono e cerco carezze.
    Vestendoti d’amore questa notte non avrà fine e la tua anima nuda mi appartiene.
    Ti dono la luna con un bacio mentrre la sua luce fredda e fioca fa di noi un unico e discreto rifllesso.
    Tu, con i tuoi baci e le tue carezze divieni come raggi di sole che si legano e si intrecciano al mio cuore.
    Sulle nostre labbra, sulle tue labbra si muove un sospiro dell’ innebriante e intimo calore del suono dei nostri nomi.
    Tu fra le braccia mie sei sempre bellissima e mi rifugio in questa tua dolce prigionia.
    Ti guardo mentre dormi e sono ammaliato dalla tua matura bellezza.
    Una luce fioca ti schiarisce il viso e di nuovo incrociamo la luna…bricconcella ! …che ti ha svelato qualche ruga e le accarezzo con le dita.Tu sovvieni dal tuo dolce dormire e sicura di trovarmi accanto di nuovo mi offri l’estasi di te.
    Da sempre insieme i giorni sembrano appartenerci e il sorgere del giorno è un momento solo nostro e consueto scandisce il nostro tempo.

  • mauro
    il 9 maggio 2013 alle 15:13 ha scritto:

    Grazie per i tuoi contributi, sono sempre molto interessanti.

  • Anna Maria Ventura
    il 11 maggio 2013 alle 12:39 ha scritto:

    Salve! che li trova interessanti mi rende felice
    ma anche utili consigli sono ben accetti.
    Mi ha dato uno spunto su cui mi piace scrivere come “l’amore” forse non era prpprio secondo la sua traccia ma era la visione di un momento visto da un punto di vista diverso grazie. Grazie

 

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