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scrittura   /   I 4 nemici della nostra creatività

(mercoledì, 6 febbraio 2013)

Chi si considera un creativo lo sa bene. A volte ci sono dei blocchi. In precedenti articoli ho proposto una serie di soluzioni per curare il cosiddetto blocco dello scrittore, ad esempio andando al cinema, prendendo un metodo tipico della ricerca fotografica, lavorando in un coworking (uno degli ambienti più creativi in questo periodo storico) e con la scrittura automatica. Sono solo alcuni dei rimedi possibili e con il tempo ne aggiungerò altri. Invece, in questo breve elenco, vorrei passare in rassegna i nemici più tipici della nostra creatività, quelli che ci impediscono di andare avanti e di fare quello che vogliamo, e cioè scrivere. In generale si può dire che tutti questi nemici hanno un fattore comune: hanno tutti il potere di risucchiare energie che potremmo canalizzare in maniera efficace. Assieme al problema propongo anche una soluzione, ma non credo che vi piacerà.

1) Un lavoro sbagliato: questo è un nemico tipico. Le riunioni interminabili, la monotonia e la ripetitività di un lavoro che ci consuma giorno dopo giorno, rendendoci stanchi fisicamente e mentalmente. Tornare a casa e non trovare la voglia di scrivere. Il rimedio è scrivere lo stesso, anche poche righe al giorno. Un’altra soluzione è anche lasciare il lavoro, ma in questa economia è una strada che non mi sento di consigliare.

2) Una relazione sbagliata: poche cose consumano tempo ed energia come ore passata a discutere con persone che a parole ci vogliono bene ma che hanno solo uno scopo, farci capire che il loro punto di vista è obiettivo e autentico. In realtà ogni punto di vista è obiettivo e quello che va bene per uno può non andar bene per altri. Ma questo non interessa al nostro persecutore. Per lui (o per lei) la cosa più importante è inglobarci nella sua visione del mondo. Scrivere in queste condizioni è impossibile. La soluzione è semplice (a parole): liberarsi della relazione sbagliata nel tempo più rapido e nella maniera più completa.

3) Commenti sbagliati: a volte noi scriviamo e chi ci sta intorno (anche persone care stavolta) ci dicono che stiamo perdendo tempo. Che la nostra scrittura non è abbastanza buona, che ci sono già troppe pubblicazioni in giro, che la gente non legge più… purtroppo viviamo in una società che ha una paura assurda del fallimento. Anche su internet siamo bombardati da storie di successo e ci viene taciuto che le stesse persone che hanno fatto qualcosa di innovativo sono le stesse che, almeno una volta, sono state respinte e umiliate. Il fallimento è parte costitutiva del processo creativo. Non solo dobbiamo accettare la possibilità del fallimento, ma quando questo accade dobbiamo trovare la forza di accettarlo e di ripartire da capo.

4) Noi stessi. Ebbene sì, noi siamo i nemici più pericolosi della nostra stessa creatività. Quando diamo spazio all’insicurezza, quando permettiamo alla pigrizia di trovare uno spiraglio che può presto trasformarsi in crepa nella nostra risolutezza. La pigrizia è quella malattia che ci dice che non abbiamo tempo per scrivere, o che siamo troppo stanchi per scrivere o che non abbiamo ispirazione sufficiente o che dobbiamo aspettare il momento giusto. La verità è che non esiste un momento giusto per scrivere. Anzi, dobbiamo sforzarci di scrivere anche quando non ne abbiamo voglia, anche quando siamo stanchi e malandati, quando siamo tristi o feriti. E’ il più grande servizio che possiamo fare a noi stessi. Anche io ho impiegato molto tempo a imparare questa verità, ma l’unico segreto per scrivere è andare avanti, spingendo una lettera alla volta, una parola per volta, una frase per volta. Il resto poi, viene da sè.

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un commento

  • Le 4 abitudini d’oro dello scrittore | Mauro Corso, attore e scrittore
    il 1 marzo 2013 alle 8:15 ha scritto:

    [...] scrive ha tanti nemici. In un precedente articolo ne avevo descritti quattro, ma non c’è un vero e proprio limite agli ostacoli che possono [...]

 

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